La matematica al servizio della pallavolo

CIAOO!!!

Durante le varie partite di serie D giocate dalla squadra PIANETA SPORT Bitetto, ho notato che molti allenatori annotavano sui propri tablet tutte le azioni svolte dai giocatori affinchè, grazie a specifiche APP, si potessero ricavare dati utili per il miglioramento delle prestazioni della squadra.

In effetti, a partire dal Mondiale di pallavolo maschile del 2014, gli azzurri hanno avuto un’arma in più: i numeri. Sono stati applicati al gioco degli atleti i modelli matematici  sviluppati dallo spin-off del Politecnico di Milano. Le prime cavie di questo innovativo metodo tecnologico nostrano sono stati infatti i giocatori della Nazionale italiana maschile di pallavolo. 

 

       

Le prestazioni fisiche sono trasformate in dati che vengono raccolti ed elaborati da sofisticati software in modo da ottimizzare l’esecuzione di fondamentali come la battuta, la ricezione, il muro, la schiacciata dell’attacco. Questo panorama avveniristico nasce dalla collaborazione della nostra Nazionale di pallavolo con il Moxoff, spin-off del Politecnico di Milano, che si occupa di matematica applicata. I matematici del Moxoff traducono il movimento dell’atleta, e la posizione che volta per volta assume rispetto alla palla, in numeri e formule che, tramite algoritmi statistici e numerici, vengono masticate da un modello matematico che corregge il gesto atletico in modo da portarlo fino alla perfezione. Perché se è certamente vero che un buon allenatore di pallavolo sa dare dritte tecniche preziose in fatto di fondamentali, non è semplice capire quale sia il movimento adatto che permette, a uno specifico atleta, di raggiungere la massima efficacia. Ogni pallavolista è fatto a modo suo, ha personali caratteristiche tecniche e fisiche che solo l’occhio dei modelli matematici per l’analisi della geometria del movimento del Moxoff può cogliere e interpretare al meglio.

 

La pallavolo e le statistiche

La pallavolo è stata uno dei primi sport ad avvalersi dei computer e di software per la rilevazione delle statistiche e per analizzare sia gli schemi degli avversari che i vari fondamentali di gioco, cioè le prestazioni dei singoli giocatori e della squadra nel suo insieme. Il primo ad introdurre questo sistema in Italia fu Julio Velasco alla fine degli anni 80 che permise prima al Modena di vincere quattro scudetti consecutivi e poi alla nazionale italiana (sempre allenata da Velasco) di vincere il primo di tre mondiali consecutivi.

La pallavolo quindi ha sviluppato un sistema di gioco che si basa molto sullo studio degli avversari e sulle statistiche come misura della performance e della condizione dei giocatori. In questi ultimi anni, per misurare le prestazioni degli atleti, la prima cosa cui si guarda è generalmente l’efficienza nei vari fondamentali di gioco e in base a questa si determina la prestazione di un giocatore. Per questo vengono costruiti dei grafici per rappresentare l'efficienza nei fondamentali del gioco.


  


Vengono anche analizzate tabelle in cui sono calcolate percentuali di errori, di battute, muri  e attacchi delle varie squadre che si trovano nelle varie posizioni delle classifiche.


 


Questa tabella rappresenta la percentuale dei dati riguardanti le squadre che a fine campionato sono state promosse, retrocesse o sono a metà classifica. 

Ad esempio la percentuale di riuscita di ricezione-attacco delle squadre in promozione è del 48%, delle squadre a metà classifica del 42% e quella delle squadre in retrocessione del 36%; o ancora la percentuale complessiva di errori è rispettivamente del 36%, 40% e 43%.

Sono state calcolate anche delle medie, come ad esempio quella dei muri effettuati per set e possiamo vedere che le squadre in promozione ne hanno effettuati 2,8, le squadre a metà classifica 2,6 e quelle in retrocessione 1,8.








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